Le scelte mi stressano!
Le scelte mi stressano!
Scopri come affrontarle
Chi non ha mai titubato di fronte ad una scelta, ad una decisione?
Chi non ha mai pensato “adesso non me la sento, non sono in condizione di poter decidere”?
Chi non ha mai pensato “non ce la faccio a prendere questa decisione”?
Attraverso le nostre decisioni, le nostre scelte, ci rendiamo artefici del nostro destino e da questa responsabilità (a volte grande) derivano le paure più comuni e diffuse connesse all’atto di scegliere, di decidere.
Eppure, dovremmo essere assolutamente esperti nel prendere decisioni, almeno nella teoria….Esercitiamo questa funzione da quando decidiamo di svegliarci a quando decidiamo di andare a dormire: tutta la nostra quotidianità è scandita da scelte e decisioni che a volte non siamo neanche consapevoli di attuare.
Allora perché alcune scelte, alcune decisioni ci paralizzano, ci bloccano, ci rendono insicuri, ci portano a procrastinare e a vivere un costante stato di agitazione e stress?
Sono diverse le paure che possono celarsi dietro la difficoltà nel prendere decisioni e nel fare scelte: alcune di esse sono abbastanza “tipiche” e molto diffuse tra le persone.
L’insicurezza dietro alcune scelte può celare la paura di dover rinunciare a qualcosa per noi essenziale, di perdere l’equilibrio tanto faticosamente conquistato: questo molto spesso si traduce in una resistenza al cambiamento e alla difficoltà di esplorare nuove strade, nuove prospettive.
Altre volte invece a bloccarci vi è la più paralizzante paura di sbagliare: “scelgo A o scelgo B” “agisco o sto fermo” “è migliore questa opzione o l’altra”. La sola idea di poter fare la scelta sbagliata è cosi forte che preferiamo addirittura non scegliere e rimanere piuttosto a guardare, perdendo di fatto la possibilità di una potenziale buona occasione di apprendimento e crescita personale.
La paura di sbagliare è forse la paura più diffusa nell’ambito dei processi decisionali e più si ricoprono ruoli di grande responsabilità (lavorativa, ma non solo, pensiamo alla paura di sbagliare connessa al ruolo genitoriale), più questa paura può divenire intensa e quanto mai stressante, aumentando il rischio di resa proprio a causa del forte stress percepito.
Quando particolarmente intensa, la paura di sbagliare può portare la persona a vivere delle situazione di costante indecisione, procrastinando scelte e la presa di decisioni magari importanti; potrebbe ricercare frequentemente il supporto altrui o arrivare a delegare ad altri alcune responsabilità, se non la maggior parte.
In situazioni di forte angoscia ed ansia, la persona potrebbe arrivare a vivere un vero e proprio blocco dei processi decisionali, attuando un evitamento totale di qualsiasi decisione.
In altri casi invece, e questo può riguardare soprattutto scelte e decisioni relative alla vita lavorativa, a bloccare il processo decisionale e di scelta è la paura di non essere all’altezza della situazione.
Il collegamento con l’autostima è abbastanza chiaro, ovvero con quanto ci sentiamo in grado di valutare al meglio le situazioni e quanto ci sentiamo in grado di sostenere efficacemente il peso delle decisioni assunte, delle scelte fatte e dei loro effetti.
La paura di non essere all’altezza generalmente porta la persona che ne soffre particolarmente, ad analizzare ripetutamente tutte le possibilità in gioco, ritardando in questo caso la possibilità di operare qualsiasi scelta.
Potrebbe ricercare rassicurazioni continue rispetto ai propri dubbi e se la sfiducia nei propri confronti è molto pervasiva, potrebbe arrivare a non esercitare nessun tipo di scelta o presa di decisione.
Sebbene siano tra le più diffuse, non sono solamente queste le paure dietro l’atto di scegliere, di prendere delle decisioni: a volte a bloccarci sono le aspettative altrui, la paura di essere rifiutati dalla società alla quale desideriamo appartenere, la paura di non essere più amati compiendo determinate scelte, o la paura di esporci al giudizio altrui.
Le tentate soluzioni che la persona generalmente mette in atto per cercare di fronteggiare le paure connesse ai processi decisionali e di scelta, non sempre contribuiscono a contenere queste paure: al contrario, nella maggior parte dei casi, le mantengono o addirittura le alimentano.
La persona costruisce ciò che poi subisce
Da un lato, sul piano dell’agire, il rimandare e l’evitare le scelte, delegare e chiedere continue rassicurazioni, consolidano l’idea che scegliere è pericoloso e che la persona da sola non riesce. Dall’altro lato, quello del pensare, analizzare eccessivamente, ricorrere alla logica razionale anche per problemi che hanno evidenti risvolti e componenti emotive, bloccano la persona in un vero e proprio vicolo cieco.
Come è possibile allora gestire la paura delle decisioni? Qual è il primo passo da compiere per far diventare i momenti di scelta come dei momenti preziosi di evoluzione e non dei momenti di blocco?
1) Lavora sulla tua autostima
Fare delle scelte, prendere delle decisioni, implica possedere una serie di caratteristiche personali, fondamentali per assumersi la responsabilità del processo decisionale: lavorare sulla propria autostima e quindi sul proprio senso di efficacia personale, rappresenta senza dubbio un punto di partenza importante. Se non ci sentiamo competenti, difficilmente riusciremo ad assumerci la responsabilità di una scelta o di una decisione – anche apparentemente banale.
2) Come potresti peggiorare ulteriormente le tue giornate?
Nella quotidianità, procrastinare, rimandare delle scelte che dobbiamo fare, delle decisioni che dobbiamo prendere, generalmente si associa ad un aumento di tensione e di stress percepito, perché di fatto quelle scelte rimangono li, pendono sulle nostre teste come una spada di Damocle.
Ogni giorno, in particolare ogni mattina, prova a scrivere tutti i modi in cui potresti peggiorare, far andare male la tua giornata, verificando la sera se e quali di questi comportamenti hai messo in atto. Questo tipo di strategia potrà aiutarti ad individuare tutti i comportamenti disfunzionali che magari già stai agendo o che potresti agire, diminuendo quindi la probabilità di metterli e rimetterli in atto.
3) Procedi per piccoli passi
Non tutte le decisioni, tutte le scelte sono uguali: alcune ci coinvolgono di più di altre.
“Se vuoi vedere, impara ad agire” affermava Heinz von Foerster, uno dei padri della cibernetica e fondamento principale dell’epistemologia costruttivista-costruzionista alla base delle terapie brevi strategicamente orientate: ciò significa che per imparare a prendere delle decisioni, non possiamo agire prima sui nostri pensieri ma dobbiamo agire prima sui nostri comportamenti. Un modo efficace per “allenare” questa capacità, potrebbe essere quella di partire da decisioni piccoline, che ci coinvolgono meno o che ci sentiamo in grado di poter prendere. Prova a stilare una lista di decisioni che devi prendere e ordinale da partendo da quella che ti spaventa meno a quella che ti spaventa di più. Ogni giorno prendi una decisione presente nella lista e parti da quella che ti spaventa meno.
Fonte bibliografica e per approfondimenti
Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni, Ponte alle Grazie